Quali sono gli esami del sangue di base, da effettuare per fare una buona valutazione dello stato di nutrizione prima di inziare un regime alimentare?
Molti credono che si debbano fare analisi diverse per chi segue una dieta 100% vegetale piuttosto che onnivora, ma non è così: gli esami sono gli stessi, perché i punti d’attenzione sono uguali.
Il set completo degli esami consigliati è:
- Emocromo, colesterolo totale, colesterolo HDL, trigliceridi.
- Per lo stato della vitamina B12: vit. B12, folati, omocisteina.
- Per lo stato del ferro: sideremia, ferritina, transferrina.
- Per vitamina D e calcio: vitamina D, paratormone, calcemia e fosforemia.
- Per lo stato della tiroide: TSH.
Se non ci sono particolari problemi, questi esami si possono ripetere ogni 2-3 anni.
Se invece i livelli sono troppo bassi o troppo alti, quando è opportuno rifare gli esami del sangue per controllare la situazione? Ogni nutriente ha le sue regole e punti d’attenzione e quindi vediamoli uno per uno.
Vitamina B12
Se si sta assumendo la classica “dose di attacco” di 1000 mcg al giorno per risolvere una carenza, gli esami NON vanno rifatti subito, perché il risultato sarebbe del tutto privo di significato. I livelli di B12 hanno bisogno di più tempo per stabilizzarsi. Quindi, occorre assumere la dose di attacco per il numero di mesi prescritto, poi passare alla dose di mantenimento e solo dopo rifare gli esami. Dopo quanto?
Dopo almeno 6 mesi dall’inizio dell’integrazione e in ogni caso non prima di 2 mesi dalla fine della dose di attacco. Ciò significa che se il periodo di dose di attacco è di 5 mesi, occorre aspettare 7 mesi (non 6) prima di rifare le analisi.
Inoltre prima degli esami bisogna evitare di prendere l’integratore per 3-4 giorni e in quei 3-4 giorni occorre evitare di assumere cibi addizionati e multivitaminici.
Vitamina D:
Alla fase di integrazione di attacco (5000 Ui al giorno), segue la fase di mantenimento (2000 UI al giorno); per rifare le analisi, bisogna attendere almeno 6 mesi dall’inizio dell’assunzione di attacco.
Ferro:
Quando si integra il ferro, o si applicano accorgimenti dietetici per aumentarne l’assimilazione, occorre attendere almeno 3 mesi prima di rifare le analisi. L’eventuale necessità di assumere un’integrazione, salvo patologie in atto, si può comunque presentare solo nelle donne fertili o in chi fa donazioni di sangue troppo ravvicinate.
In questi casi, la dose è di 100 mg di solfato ferroso 1 volta al giorno per almeno 3 mesi. Nelle donne fertili, si raccomanda poi di assumerlo una volta al giorno solo nei giorni del ciclo, fino alle successive analisi. In chi fa donazioni, si raccomanda di ridurne la frequenza.
Colesterolo:
Se i valori erano alti e si applicano modifiche alla dieta per farli diminuire, bisogna attendere almeno 2 mesi per vedere miglioramenti.
Trigliceridi:
Questi valori possono variare facilmente da un giorno all’altro, quindi vanno valutati più sul lungo periodo periodo che sul singolo esame. Sarà importante il giorno prima dell’esame non mangiare dolci, gelati, panna, ecc.